Qui non si scappa. Gli ingredienti sono quelli e sono tre. AZIONE. SESSO. VIOLENZA. O così o non se ne fa nulla. Questo il diktat del mio primo editore visto che le storie gialle sono state le prime ad entrare nel mio orizzonte di contastorie o pennivendola, se vogliamo scomodare Daniel Pennac. Presa in prestito da mio fratello, reduce da una vacanza-studio a New York, la pianta particolareggiata di questa città me ne sono servita a lungo per gli inseguimenti in macchina. 56^ qui 12^ là e così via. I movimenti dei birbanti in vetture talvolta blindate erano descritti con esattezza matematica.  Alla fine avrei potuto girare New York ad occhi chiusi. La conoscevo a memoria senza esserci mai stata. Quanto al sesso niente problemi. La fantasia non mi mancava. Per la violenza il discorso era più complesso ma presto ho imparato che, se è vero che sangue chiama sangue, è altrettanto vero che più ne guardi meno ne vedi. Come dire che ho sviluppato il mio bravo carapace e potevo parlare di tutto: corpi squartati e moncherini sull’asfalto dopo un po’ non mi impressionavano più di tanto. Così va il mondo. Agli editori piaceva. Ai lettori pure. Mi divertivo e guadagnavo. Cosa desiderare di più dalla vita?